sabato 7 marzo 2015

Smargiasserie!


...non è difficile dire cosa si pensa, basta farlo!


Smargiasserie!

Un'amabile sfaccettatura che distingue la mentalità tipica di questa nazione mediterranea, è la strafottenza presuntuosa di chi crede di conoscerti. Una tra le manifestazioni dell'italianità più ricorrenti e facilmente riconoscibili (anche dall'antipatia degli atteggiamenti o dalla repellenza empatica), sembra esprimere questo concetto: -...ti rovino l'esistenza o ti odio per sempre se non la pensi come me!-. Nei paesetti di provincia è molto più facile notarla, forse perché il rapporto sociale quotidiano è molto ricorrente (per usare una formula discorsiva è quasi “...gomito a gomito”). Frequentemente compare un'anomala cultura dell'odio, è avvertibile raramente solo in presenza di alcune persone particolari (fortunatamente); comunque, ricorda distintamente che l'educazione all'odio impartita da molte famiglie alla prole (osservata in rarissimi casi quando eravamo ragazzini, senza capire la ragione di tali atteggiamenti...), aveva e ha origini prevalentemente politiche e ideologiche, nonostante siano motivazioni antiquate... attualmente la politica ha platealmente fallito!!! Soggettivamente, ho notato due categorie di persone più rancorose-odiose e mal-disponenti che hanno la tendenza a protrarre quest'educazione distruttiva! La prima “selezione” di persone ha i riccioli, il fisico esile ed è bassa di statura, la seconda è costituita spesso da individui eccessivamente timidi! È un dato di fatto, gli individui che rivestono le posizioni più inutili, insignificanti e marginali (ad ogni livello sociale ed anche educativo), sono più presuntuosi e smargiassi...è un modo difensivo istintivo che serve a tutelare l'autostima, cela la propria torbida presenza tra gli impulsi dell'autoconservazione...qualcuno provi il contrario! Per esempio, ricordate il periodo scolastico? ...in genere la professoressa di lettere era una persona eccezionale, mentre, in opposizione l'insegnante di disegno o musica era intrattabile e scostante, se non addirittura di crudeltà inaudita!!! La mia professoressa di -Ornato- si chiamava 'Celeste', ma di sereno e candido aveva ben poco; forse era la frustrazione, la delusione, la tangibile percezione di mediocrità, la limitazione repressiva auto-imposta (per adattarsi al contesto sociale) che la trasformavano in una persona repellente, antipatica e inavvicinabile...ma forse non era cattiva!

Articolo redatto da Angelo Meini
07 marzo 2015
 

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