...non è difficile dire cosa si pensa, basta farlo!
Smargiasserie!
Un'amabile sfaccettatura
che distingue la mentalità tipica di questa nazione mediterranea, è
la strafottenza presuntuosa di chi crede di conoscerti. Una tra le
manifestazioni dell'italianità più ricorrenti e facilmente
riconoscibili (anche dall'antipatia degli atteggiamenti o dalla
repellenza empatica), sembra esprimere questo concetto: -...ti
rovino l'esistenza o ti odio per sempre se non la pensi come me!-.
Nei paesetti di provincia è molto più facile notarla, forse perché
il rapporto sociale quotidiano è molto ricorrente (per usare una
formula discorsiva è quasi “...gomito a gomito”). Frequentemente
compare un'anomala cultura dell'odio, è avvertibile raramente solo
in presenza di alcune persone particolari (fortunatamente); comunque,
ricorda distintamente che l'educazione all'odio impartita da molte
famiglie alla prole (osservata in rarissimi casi quando eravamo
ragazzini, senza capire la ragione di tali atteggiamenti...), aveva e
ha origini prevalentemente politiche e ideologiche, nonostante siano
motivazioni antiquate... attualmente la politica ha platealmente
fallito!!! Soggettivamente, ho notato due categorie di persone più
rancorose-odiose e mal-disponenti che hanno la tendenza a protrarre
quest'educazione distruttiva! La prima “selezione” di persone ha
i riccioli, il fisico esile ed è bassa di statura, la seconda è
costituita spesso da individui eccessivamente timidi! È un dato di
fatto, gli individui che rivestono le posizioni più inutili,
insignificanti e marginali (ad ogni livello sociale ed anche
educativo), sono più presuntuosi e smargiassi...è un modo difensivo
istintivo che serve a tutelare l'autostima, cela la propria torbida
presenza tra gli impulsi dell'autoconservazione...qualcuno provi il
contrario! Per esempio, ricordate il periodo scolastico? ...in genere
la professoressa di lettere era una persona eccezionale, mentre, in
opposizione l'insegnante di disegno o musica era intrattabile e
scostante, se non addirittura di crudeltà inaudita!!! La mia
professoressa di -Ornato- si chiamava 'Celeste', ma di sereno e
candido aveva ben poco; forse era la frustrazione, la delusione, la
tangibile percezione di mediocrità, la limitazione repressiva
auto-imposta (per adattarsi al contesto sociale) che la trasformavano
in una persona repellente, antipatica e inavvicinabile...ma forse non
era cattiva!
Articolo redatto da
Angelo Meini
07 marzo 2015
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