venerdì 3 gennaio 2014

Non sarà l'ultima beffa, vedremo anche le prossime!

Non è l’ultima beffa, ce ne saranno altre!

L'ulteriore beffa che offende e scoraggia lo sconfinato mondo della disoccupazione, che, partendo da chi ha compiuto 30 anni giunge a coloro abbiano superato 60 anni, è determinata da una specie di "svendita" delle possibilità lavorative, ironia della sorte o idiozia delle scelte di un sistema sociale mondiale in continuo sviluppo (nonostante personalmente mi sembri un vero e proprio regresso).
Per contrastare quello che era definito sistema assistenziale (gentilmente) elargito da chi amministrava i beni e le risorse dello stato, fece la propria comparsa la privatizzazione delle aziende e degli enti gestiti dallo stato centrale, ciò ha solo trasformato l'economia in un vero e proprio campo di battaglia.
Il fenomeno che avevo cominciato a descrivere all'inizio di questo articolo, è molto simile alle privatizzazioni selvagge che hanno trasformato l'intero mondo lavorativo: battaglie, combattimenti e guerre concorrenziali sempre più aspre, hanno indotto la delocalizzazione che ha prodotto le spaventose percentuali di disoccupazione che stiamo affrontando e che non accennano a diminuire.
Per svolgere professioni o mansioni che potrebbero essere tranquillamente rivestite da qualunque persona provvista di raziocinio e buon senso, ora è diventato necessario, indispensabile e obbligatorio (grazie al varo di nuove leggi) frequentare corsi di formazione indetti periodicamente da svariate tipologie di ente.
Chi cerca lavoro normalmente ha bisogno di risorse economiche, chi è realmente alla ricerca di un'occupazione cerca una soluzione che gli consenta di sostentarsi anche essenzialmente (fronteggiando le spese dei generi di prima necessità e pagando un affitto o un mutuo per avere un tetto sulla testa...).
La maggior parte dei lavori disponibili attualmente sono regolamentati da questo complesso e costoso sistema gestionale di corsi privatizzati, frequentemente hanno costi molto rilevanti ma non garantiscono un'occupazione che consenta un dignitoso sostentamento.
Il paradosso è proprio questo:
-chi cerca lavoro ha necessità  di risorse per sostentarsi (spesso ne ha bisogno impellente)...
-per lavorare però deve sostenere importanti oneri finanziari per seguire corsi di formazione (prevalentemente teorici e poco professionalizzanti)...

La scuola ha la prerogativa di preparare solo teoricamente al mondo del lavoro; le realtà  professionali per ovvie ragioni pratiche hanno caratteristiche ben diverse!

La disoccupazione aumenta...

Angelo
   

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